Domande Frequenti cotto
“È possibile visitare la fornace anche di sabato o di domenica per avere indicazioni sul cotto o effettuare ordini?”
Sì, è possibile visitare la fornace il sabato e la domenica ed attingere alla nostra sala mostra, previo appuntamento telefonico. Tel. 0763.36.10.16
“Dove si trova Castel Viscardo rispetto all’Autostrada del Sole A1?”
Castel Viscardo è un piccolo paesino che si trova a pochi chilometri (circa 15) dall’uscita dell’Autostrada A1 di Orvieto sulle colline adiacenti.
“Spedite campioni direttamente al cliente per facilitare la valutazione e la relativa scelta?”
Sì. Spediamo campioni direttamente ai clienti con corrieri espressi. Una volta data l’informazione sul colore e sulla finitura richiesta (avvalendosi dell’ausilio del sito), provvederemo a spedire la campionatura richiesta (omaggio). In 24 ore sarete in grado di toccare con mano il mattone in cotto e vedere se effettivamente soddisfa le vostre esigenze.
“La creta contiene degli inerti che possono creare problemi (calcinello) o è purificata?”
La creta che utilizziamo per la produzione dei nostri mattoni deriva dall’argilla estratta dalla nostra cava adiacente la zona di produzione. L’argilla viene estratta e messa a riposo sotto un apposito rimessaggio dove si asciuga e deposita per ca. 10 mesi. I giacimenti di argilla esistenti dobbiamo dire che sono molto “puri” ossia contengono pochissimi inerti e/o efflorescenze calcaree ma in realtà ci siamo dotati di un impianto di purificazione (laminatura) il linea facendo in modo che la creta prima di diventare mattone passa tra due rulli posizionati a distanza di 1 mm. In questo modo qualsiasi inerte/calcinello verrà schiacciato e non creerà problemi al mattone nell’arco di vita dello stesso per il diverso coefficiente di dilatazione termica.
“È possibile personalizzare lo spessore ed il formato dei mattoni in cotto?”
Assolutamente sì. La produzione artigianale e su commessa permette personalizzazioni di formati, spessori, colori e finiture senza aggravi eccessivi di costo grazie alla produzione in casa degli stampi in legno direttamente eseguiti da Luigi Bernasconi. In merito ci riserviamo la valutazione sulla fattibilità tecnica.
“Da cosa dipende il colore del mattone?”
La nostra cava (adiacente alla zona di produzione) da origine ad un argilla di colore grigiastro. Con l’aggiunta di sola acqua piovana viene creato l’impasto dal quale hanno origine i mattoni. Dopo la cottura il colore va da un giallo paglierino ad un rosato molto chiaro. Tale differenza cromatica (selezionabile) dipende dal posizione del mattone all’interno del forno a legna ossia dalla temperatura/ore di cottura. Più il mattone è sottoposto ad alte temperature per più ore più la colorazione sarà tendente al giallo e viceversa.
Oltre tale cromia siamo in grado di produrre mattoni (sempre fatti a mano e cotti a legna) con una colorazione più tendente al rosso ma in questo caso utilizziamo nell’impasto (pur sempre naturale) dell’argilla toscana.
“Che cosa si intende per finitura e quando viene fatta?”
Per finitura si intende l’aspetto superficiale del mattone a vista (texture). Fornace Bernasconi per il proprio cotto propone cinque diverse finiture. Il GREZZO, il CARTEGGIATO, il LISCIATO sono lavorazioni che vengono effettuate prima della cottura. La finitura ARS VETUS e LEVIGATO sono lavorazioni che vengono fatte dopo che il mattone è stato cotto e tolto dal forno a legna.
“Il cotto fatto a mano è carrabile?”
Se il mattone è carrabile o meno dipende moltissimo anche dal substrato sul quale viene posizionato. In generale possiamo dire che per soddisfare tale caratteristica deve avere uno spessore minimo di 3/4 cm.
“Il cotto fatto a mano per esterni è diverso dal cotto per interni?”
No. Il nostro cotto è tutto fatto a mano e cotto a legna con refili di castagno nazionale (scarti delle segherie adiacenti) per circa 30 ore a 1000°C sia esso vada posizionato all’interno che all’esterno.
“Il vostro cotto fatto a mano si può utilizzare per esterni? È ingelivo?”
La temperatura e le ore di cottura rendono tutto i nostri mattoni resistenti a temperature molto basse. Il certificato di ingelività è presente nei rapporti di prova effettuati dalla CERTIMAC (organismo di certificazione materiali per costruzione in partnership con ENEA e CNR) e scaricabile dal sito stesso alla pagina certificazioni.
“Il cotto fatto a mano è indicato per pavimentare i bordi piscina? È antisdrucciolo?”
Sì. I mattoni in cotto fatto a mano sono particolarmente indicati per pavimentare i bordi piscina in quanto hanno un duplice vantaggio:
- Sono naturalmente antisdrucciolo (siamo in possesso della relativa certificazione)
- La tipica colorazione chiara del laterizio fa in modo che non si surriscaldi eccessivamente sotto i raggi permettendo di camminare scalzi sopra lo stesso.
“È indicato pavimentare con le pianelle in cotto fatto a mano nel caso di riscaldamento a pavimento?”
Sicuramente sì. Il cotto per natura ha un’altissima trasmittanza termica per cui è particolarmente indicato qualora si utilizzasse il riscaldamento a pavimento.
“Quanto pesa il vostro mattone in cotto fatto a mano?”
Il nostro laterizio in cotto fatto a mano pesa ca. 1,615 Kg per mq per mm di altezza. Ne deriva che un pavimento dello spessore di 2,5 cm pesa ca. 40,37 Kg al mq.
“Quanto pesa un pallet di cotto di ca. 1 MC (100×105 H 1)?
Un pallet di cotto delle dimensioni di 100×105 (base della nostra pedana) altezza 100 cm (es. 36 mq di mezzana 15×30 H 2,5) pesa ca. 14,40 Q.
“Siete in grado di fornire il servizio di trasporto?”
Sì. Siamo in grado di erogare il servizio di trasporto con scarico in tutta Italia. In relazione all’entità dell’ordine e quindi al peso, alla zona etc invieremo lo stesso utilizzando trasportatori che prevedono lo scarico con GRU o corrieri specializzati per pallets che posizionano il materiale a terra con la sponda idraulica.
“È necessaria la GRU od un muletto per lo scarico?”
Considerando il peso specifico del cotto per scaricare il cotto (a meno di quantità molto piccole) c’è sempre bisogno di una GRU, un muletto o una sponda idraulica per posizionare a terra un pallets di cotto fatto a mano.
“È possibile personalizzare il colore dello smaltato?”
Assolutamente Sì. La produzione artigianale e su commessa permette la personalizzare, oltre che di formato, anche di colore in relazione alle vostre esigenze. Dato un colore od un codice RAL provvederemo a fare i campioni miscelando smalti e cristalline fino ad ottenere il risultato voluto. Campionatura gratuita.
“Ogni colore dello smaltato può essere sia lucido che opaco?”
Non tutti i colori della bicottura smaltata possono essere lucidi ed opachi: tale possibilità dipende dal fatto se trattasi di una cristallina o uno smalto. Il nostro ufficio tecnico rimane a disposizione per ogni richiesta in merito al cotto smaltato e, qualora non fosse possibile, possiamo sempre proporre dei colori che si avvicinano a quello scelto ove è possibile ottenere l’effetto desiderato.
“Le tavelle in cotto per sottotetto vanno trattate con un idrorepellente?”
A nostro avviso le tavelle in cotto che vengono utilizzate per sottotetto non devono essere trattate con idro-repellente antisalnitro. Noi consigliamo di fare in modo che le stesse non prendano acqua/umidità: sarà nostra cura coprire meticolosamente i pallets. Una volta arrivate a destino vanno posizionate tra i morali. A questo punto consigliamo di posizionare sopra le stesse un tessuto traspirante in grado di far fuoriuscire l’umidità verso l’esterno ma di non farla traspirare verso l’interno e successivamente fare la caldana di sabbia e cemento o inserire il pannello isolante. In questo modo i mattoni non si bagneranno, non fuoriuscirà il salnitro e non andranno trattati con idro-repellente. A lavoro terminato consigliamo di passare con uno spazzolone in modo da togliere tutta la polvere/sabbialina e poi passare un aggrappante (molto diluito con acqua) frizionato a pompa nebulizzatrice (trattasi di impregnanti a base acqua che non alterano il colore e che possono essere dati anche la legno).
“Fornace Bernasconi, oltre la fornitura, esegue posa in opera e trattamento? Anche fuori regione?”
Fornace Bernasconi produce cotto fatto a mano e cotto a legna. Nell’ottica di un sana crescita aziendale Fornace Bernasconi ha sviluppato un servizio All Inclusive che prevede, oltre la fornitura, anche la posa in opera ed il trattamento del pavimento in cotto fatto a mano. Siamo in grado di espletare tali prestazioni di servizio in tutta Italia (ed anche all’Estero). In questo modo avrete un unico interlocutore con esperienza decennale per ciò che riguarda il Vs pavimento in cotto oltre che, se trattasi di una manutenzione o ristrutturazione, la possibilità di usufruire dell’iva agevolata al 10% (4% in caso di prima casa o costruzione ampliamento fabbricato rurale ad uso abitativo).
“Per la posa dello smaltato (come del pavimento) si posso usare i distanziatori?”
No. Il cotto fatto a mano presenta per natura delle micro-irregolarità che non permettono la posa con i distanziatori (come fosse un gres rettificato) bensì va posato a vista con l’ausilio dei fili o squadrando il pavimento prima della posa.
“Fornace Bernasconi può fornire prodotti per trattamento e manutenzione? Compreso scheda di utilizzo?”
Sì. Fornace Bernasconi è in grado di fornire tutti i prodotti necessari per il trattamento o la manutenzione del Vostro pavimento in cotto fatto a mano oltre la scheda tecnica dettagliata dell’utilizzo di ciascuno.
“Per la stuccatura delle fughe è necessario uno stucco particolare?”
No. Si può utilizzare qualsiasi premiscelato reperibile in commercio del colore che si desidera. Altro sistema per stuccare le fughe è utilizzando sabbia e cemento (color grigio) oppure sabbia fina, cemento bianco, ossido colorato o polvere di cotto. Tutte le metodologie sono corrette. In ogni modo il nostro consiglio è quello di utilizzare uno stucco in tinta (che si avvicini al colore del mattone) che abbia una granulometria che si sposi con il mattone fatto a mano. Rimane inteso che la scelta del colore della fuga è una scelta puramente estetica e dipende dalle esigenze del cliente.
“Che ampiezza devono avere le fughe tra un mattone e l’altro un in pavimento in cotto fatto a mano?”
Premettendo che la scelta delle fughe è una variabile puramente estetica possiamo dire che anni fa il cotto veniva posato con fughe abbastanza pronunciate (ca. 1 cm): oggi la tendenza si è invertita e si prediligono fughe minime (considerando la natura irregolare del materiale) intorno a 3 mm medi.
“Come si stucca un pavimento in cotto fatto a mano?”
La stuccatura delle fughe è uno dei passaggi più importanti e forse il più difficoltoso nella posa in opera di un pavimento in cotto fatto a mano. In questa fase dobbiamo evitare che lo stucco si attacca o sporca il mattone stesso in maniera irrecuperabile (in realtà tutto è recuperabile ma poi la fase di lavaggio diventa molto più difficoltosa). Il nostro consiglio è quello di utilizzare, prima di procedere all’operazione di stuccatura, degli idro-repellenti ad impregnazioni non filmanti e possibilmente a base acqua in modo da far in modo che lo stucco non sporchi subito il mattone dando il tempo di rimuoverlo con una spugna umida. L’altro consiglio è quello di non stuccare con la “boiacca” ossia facendo un impasto semiliquido di stucco e acqua che poi viene passata su tutto il pavimento ma stuccare fuga per fuga con l’”americana” di gomma provvedendo velocemente a rimuovere lo stucco in eccesso.
“Cosa è l’efflorescenza bianca che fuoriesce dal mattone specialmente dopo che sia stato bagnato? Come si toglie?”
L’efflorescenza biancastra che esce (a volte) dai mattoni non è altro che nitrato di potassio meglio conosciuto come salnitro. In caso di umidità di risalita o semplicemente bagnando i mattoni può fuoriuscire dal mattone dei cristalli bianchi (tipo polvere superficiale bianca) che può essere rimossa lavando gli stessi con acido tamponato. All’inizio di ogni trattamento i mattoni vengono lavati con acido tamponato che serve a rimuovere il salnitro oltre a pulire gli stessi dalla polvere e/o da eventuali residui di stuccatura. Per bloccare la fuoriuscita di salnitro si utilizzano prodotti appositi idrorepellenti ma, se trattasi di sottotetto, il consiglio è quello di evitare che i mattoni si bagnino o prendano umidità. Prevenire è sempre meglio che curare!! I mattoni di colore rosato sono più soggetti alla fuoriuscita di salnitro rispetto ai mattoni di colore tendente al giallo.
“Il trattamento del cotto altera il colore?”
Il trattamento completo di un pavimento in cotto fatto a mano (per interni) prevede i seguenti passaggi:
- Lavaggio con Acido tamponato;
- Passaggio idrorepellente (impregnante);
- Passaggio oleorepellente (impregnante);
- Cera aggrappante o cera in pasta d’api;
- Cera di finitura effetto lucido, opaco o satinato a scelta.
Sia l’idrorepellente che l’oleorepellente possono essere a base acqua o a base solvente. Ne deriva che esistono molteplici tipologie di trattamento che possono sia mantenere il colore naturale del cotto che alterarlo, accenderlo, colorarlo. Il tutto dipende dal risultato estetico che si vuole ottenere. Quello che possiamo dire è che anche nel mondo dei prodotti per il trattamento sono stati fatti notevoli passi in avanti in grado da un lato di soddisfare le esigenze estetiche, dall’altro di migliorare l’efficacia dei trattamenti nel tempo aumentando la durevolezza di un pavimento in cotto.
“Che differenza c’è tra un trattamento a cera in PASTA D’API e un trattamento a cere LIQUIDE?”
La differenza è sia estetica che funzionale (anche se in entrambi i casi minima e da puri intenditori). Un trattamento a cera d’api garantirà al pavimento una profondità maggiore e una durevolezza maggiore (garantito per 20 anni) ma allo stesso tempo ha una manutenzione più difficoltosa all’inizio in quanto tende a rigarsi (la cera contiene paraffina che tende a rigarsi più facilmente). Una volta “stagionato” ha sicuramente una durata maggiore. Il trattamento con cere liquide è sicuramente più veloce e pratico, è più facile da mantenere ma il pavimento presenta visivamente una minore profondità (sembra meno trattato, meno oliato).
“In cosa consiste un trattamento per esterni? Va passata la cera?”
Il trattamento per pavimenti in cotto fatto a mano per esterni prevede:
- Lavaggio con acido tamponato;
- Passaggio idro-oleorepellente per esterni.
Sia si utilizzi prodotti a base acqua sia a base solvente, trattasi di prodotti ad impregnazione (vendono assorbiti dal mattone e non ne alterano il colore a meno che non venga esplicitamente richiesto) che creano un reticolo chimico-fisico in grado di non far passare acqua allo stato liquido ed oli ma in grado di far traspirare l’umidità di risalita.
“In fase di trattamento è possibile schiarire il colore del mattone?”
No. In fase di trattamento è possibile totalizzare, scurire, vivacizzare o tingere il colore del mattone ma non è possibile schiarire il colore del mattone. Per fare un esempio un cotto di colorazione tendente al giallo può diventare tendente al rosa ma non il contrario.
“Come va fatta la pulizia di un pavimento in cotto trattato?”
La pulizia giornaliera di un pavimento in cotto va fatta con l’aspirapolvere e se si vuole lavare con acqua tiepida limpida. Sconsigliamo vivamente di utilizzare saponi o detersivi che si possono acquistare nelle ferramenta o nei supermercati: possono alterare il trattamento e quindi rovinare il pavimento stesso. La pulizia straordinaria ossia una pulizia più profonda può essere fatta utilizzando un antico rimedio naturale, ossia mettere un bicchiere di aceto in un secchio di acqua oppure utilizzando detergenti neutri (noi consigliamo il CB90 della ditta GEAL-CHIM diluito in acqua o assoluto in relazione alla sporco da rimuovere). La stessa va fatto solamente quando il pavimento è visibilmente sporco: ciò significa che il primo strato di cera superficiale (qualche micron) si è opacizzato/sporcato/deteriorato dall’utilizzo quotidiano per cui va rimosso.
“Ogni quanto va fatta la manutenzione di un pavimento in cotto trattato?”
Per manutenzione si intende il ripristino della cera di finitura superficiale dopo l’avvenuta pulizia del pavimento come da istruzioni di cui sopra. Tale operazione è di fondamentale importanza per la durata del pavimento in cotto soprattutto nel primo anno di vita del pavimento stesso (appena dopo il trattamento). Questo perché all’inizio il mattone (essendo un materiale naturale) tenderà ad assorbire la cera ed a portarla al proprio interno. Si noterà che il pavimento appare arido e secco: ciò significa che ha bisogno di cera. Tale operazione consigliamo di farla una volta ogni due mesi per il primo anno di vita utilizzando la stessa cera che il personale addetto al trattamento ha usato come cera di finitura (senza diluirla). Successivamente sarà sufficiente passarla una volta ogni 6 mesi/una volta all’anno questo perché il mattone si satura e non assorbirà più.
“Il pavimento in cotto fatto a mano se posizionato all’esterno va trattato?”
I nostri mattoni sono ingelivi per cui possono essere posizionati all’esterno e non trattati senza alcun trattamento ma la scelta se proteggere o meno un pavimento in cotto noi la lasciamo sempre al cliente. Se trattasi di un patio, un ambiente dove si banchetta e che si vuol vedere sempre pulito, il consiglio è quello di trattare con idro-oleorepellente. Se trattasi di un marciapiede o uno spazio esterno dove non è importante che rimanga sempre pulito, il consiglio è di non trattare: in questo caso il pavimento in cotto si invecchierà naturalmente e sarà ugualmente esteticamente gradevole. In ogni caso (cosa molto importante), all’esterno è consigliata una posa con pendenza di 1,5/2%.